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SCUMB Manifesto (Society for cutting up men’s books)

SCUMB Manifesto (Society for cutting up men’s books) da VENERDÌ 16/06 a MERCOLEDÌ 12/07 2023

JUSTINE KURLAND / SCUMB MANIFESTO
NELLA CITTÀ CHE NON C\’È
Una mostra di affissioni a via Marin Sanudo come un filo fra le librerie Leporello e Risma, a cura di Chiara Capodici.

OPENING + VISITA GUIDATA
 16 giugno dalle 18.00
 Leporello – photobooks et al. (via del Pigneto 162/e), Roma

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LA MOSTRA
dal 16 giugno al 12 luglio
𝘚𝘊𝘜𝘔𝘉 𝘔𝘢𝘯𝘪𝘧𝘦𝘴𝘵𝘰 (𝘚𝘰𝘤𝘪𝘦𝘵𝘺 𝘧𝘰𝘳 𝘤𝘶𝘵𝘵𝘪𝘯𝘨 𝘶𝘱 𝘮𝘦𝘯’𝘴 𝘣𝘰𝘰𝘬𝘴) è l’ultimo libro di Justine Kurland, in cui l’autrice presenta una serie di collage realizzati usando immagini tratte da libri di artisti che hanno monopolizzato il canone estetico del mondo della fotografia, attraverso la rivisitazione della sua stessa libreria.
SCUMB Manifesto è un omaggio allo SCUM Manifesto di Valerie Solanas, che auspicava la fine degli uomini in favore di una società superiore, completamente al femminile.
Tra humor e attivismo, critica e parodia, Justine Kurland mette in discussione le rappresentazioni sociali usando un linguaggio visivo che traccia un filo matrilineare a partire dai collage anticonformisti di Hannah Höch e dai riassemblaggi della Pop Art.
Attraverso la riproduzione di alcuni dei collage del volume, abbiamo creato lungo via Marin Sanudo un percorso che lega Leporello e Risma, due librerie di ricerca fondate da due donne: un invito ad attivare ulteriormente un dialogo su temi e dinamiche legate ad atteggiamenti machisti e maschilisti che ancora persistono nelle strade delle nostre città, un gesto per ricordare che non amiamo né i commenti né gli sguardi inopportuni, ma anche un modo per riflettere sul fatto che non molto è cambiato, nonostante le tante piccole e grandi rivoluzioni che si sono susseguite da molto prima di quando Simone De Beauvoir ci ricordava che il mondo in cui viveva, e in cui ancora viviamo, è un mondo maschile.
I caleidoscopici collage di Justine Kurland sollevano il fondo fangoso di acque apparentemente cristalline, in un atto di riappropriazione in cui la lama non si fa simbolo di aggressione ma diventa strumento di decostruzione attiva e positiva.
Justine Kurland è una fotografa americana che ha a lungo documentato le comunità ai margini della società, con una particolare attenzione all’esperienza femminile, mettendo in evidenza una realtà distante dal sogno americano, in cui utopia e distopia si intrecciano e coesistono piuttosto che manifestarsi come polarità opposte.
 dal 16 giugno al 12 luglio
 via Leporello, via Marin Sanudo e Risma, Roma

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LA CITTÀ CHE NON C\’È
La terza edizione di \”La città che non c’è\” sarà dedicata ai movimenti, laboratori permanenti che agitano le città, modificano le coscienze, cambiano le regole del gioco. Insieme a chi ne scrive, a chi ne testimonia la storia, a chi riannoda i fili delle esperienze per non disperderle, torniamo in piazza per raccontare una società che si trasforma sotto l’impulso delle lotte dal basso. Se tracciamo una mappa dei movimenti che dal secolo scorso hanno promosso e difeso i diritti civili, politici e sociali, il lavoro, l’emancipazione delle donne, il pacifismo, scopriamo che sono queste le istanze che hanno plasmato la nostra democrazia fino ai nostri giorni. Oggi più che la politica, a immaginare una società più libera e giusta, sono attivisti e attiviste che con le loro passioni, idee e forza stanno cercando di costruire il nostro futuro.
\”La città che non c’è\” è un festival gratuito e aperto a tutti. La prenotazione non è necessaria, vieni a trovarci in piazza Bartolomeo Perestrello, Roma.
Puoi sostenere l\’evento qui https://sostieni.link/33993

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